Voracious
Personale di Roberta Conti per AR[t]CEVIA Festival
Inaugurazione Sabato 26 agosto dalle ore 21:00
Castello di Piticchio – Arcevia (AN)
PROGETTO PER IL CASTELLO DI PITICCHIO
di Roberta Conti
Non avevo mai visto Piticchio di giorno. E’ stato folgorante! La bellezza della storia immersa in una natura splendida. Passeggiando tra le vie castellane con Laura Coppa abbiamo condiviso un pensiero: quanto siamo fortunate a vivere in un ambiente che ci permette ancora il contatto diretto con la natura e poter godere del silenzio per contemplarlo.
Da circa due anni ho iniziato un lavoro di ricerca/riflessione proprio sul cambiamento del rapporto uomo contemporaneo/natura.
Oggi evidenziamo un totale scollamento dalle nostre radici naturali. L’uomo se ne allontana sempre di più isolandosi in un vorace rapporto di sfruttamento.
Allontanarsi dalla natura, vivere circondati di grigio cemento, volgere i ritmi biologici ai nostri profitti, crea una perdita di orientamento. Non ci “sentiamo” più e questo genera caos, rabbia che ha come conseguenza il peggioramento delle relazioni umane…una crescita esponenziale della violenza.
Il luogo proposto mi sembrava adeguato a proseguire il mio percorso. Ho anche considerato un elemento naturale che ci tiene sempre all’erta in questa zona: il terremoto. La natura si presenta con la sua potenza, comanda e ci atterrisce.
Il titolo dell’opera cardine del percorso progettato per il castello è VORACIUOUS 2017. Un essere umano falso con un simbolico lungo naso pinocchiesco che divora la natura ed escrementa città e fabbriche. Il riferimento è una vignetta satirica di Daumier che, a sua volta, riprendeva per il suo gigante/Stato mangia tasse, il protagonista di un romanzo francese del 1500: Gargantua. Tutte le opere, dall’istallazione al video, ai quadri, parlano di un rapporto uomo/natura che si “sfilaccia”, che diventa ambiguo, dove la natura non solo ci subisce ma reagisce distruggendoci. Così i petali dei fiori diventano quasi artigli, oppure si spengono in trasparenze. L’uomo si nasconde, si perde, rimane a terra sgomento, cerca l’ultimo sorso di acqua.
Un percorso artistico per riflettere sull’ultima possibilità per conservare ciò che abbiamo e non percorrere ostinatamente la strada dello sfruttamento.
Questo castello fuori dal tempo ci offre la possibilità di fare silenzio, di stare finalmente sconnessi dal virtuale e connessi con noi stessi (almeno per un po’).
Roberta Conti
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