Principali testi critici:
Santa Nastro
Edoardo di Mauro
Isabella Falbo
Simona Cardinali e Loretta Mozzoni
Giovanna Coppa
Abstract dell’intervista di Santa Nastro:
(…) Quale percorso e quali esigenze ti hanno portato a scegliere di fare l’artista?
A 14 anni sono diventata consapevole che non potevo fare a meno di esprimere il mio pensiero attraverso le immagini, spesso in giovinezza andavo in crisi perché essere artista (non FARE l’artista) pretende andare in profondità dentro se stessi e dentro tematiche universali e non è certo semplice!
E perché proprio la pittura?
La pittura mi offre la libertà di esprimere le immagini che si formano nella mia mente. I miei pensieri si traducono in forme e colori e devono essere “espulsi” attraverso il procedimento diretto del disegno e della pittura. La pittura è legame diretto con la realtà della mente ed è capace di sintetizzare e tradurre la realtà vissuta dall’artista.
Le tue opere ci raccontano delle storie di vita vissuta. Personaggi, idee, esperienze che da qualche parte del mondo esistono veramente. Quale parte del tuo quotidiano porti con te, nella tua arte?
Considero l’arte il modo più sintetico, diretto e profondo per parlare del mondo che vivo come essere umano e degli aspetti socio-culturali che coinvolgono tutti noi. Lavoro anche come docente di arte nella scuola secondaria di primo grado e questo vissuto trapela dalla mia pittura perché è nella scuola che incontro storie di ragazzi e famiglie coinvolti da destini complessi e mi permettono di narrare realtà come la malattia, la disabilità, le reazioni patologiche e il coraggio eroico di molti genitori. Questo è il mondo di tutti.